Regia di Pasquale Festa Campanile vedi scheda film
Il film è indubbiamente mediocre, anche se di ambizioni leggermente superiori alla media, tentando quasi di intavolare un discorso sull'arroganza del potere. Peccato che lo faccia con le stesse armi del decamerotico scopiazzato dal capostipite pasoliniano, che se non altro aveva avuto il merito di inventarsi un genere. Gli attori sono in parte e Buzzanca non straborda come in altre sue interpretazioni. Si nota un certo spirito ruzzantiano, ma manca la cultura di base o quanto meno la volontà di approfondire qualche concetto, oltre a scoprire qualche donzella, tra le quali Marilù Tolo e una giovane Enrica Bonaccorti.
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