Regia di Nello Rossati vedi scheda film
Tipico prodottino di quell'epoca, La gatta in calore è un thriller di ambientazione borghese con evidenti venature erotiche, destinatario di un titolo francamente eccessivo se non addirittura fuorviante: sarebbe stato a tutti gli effetti più adatto a una pellicola di stampo più smaccatamente libertino, mentre qui i nudi non sono mai nè gratuiti, nè messi in scena in maniera morbosa o ridanciana. Azzeccata la coppia scelta per interpretare i due ruoli centrali: la starletta in ascesa Eva Czemerys (già nel precedente Bella di giorno, moglie di notte, esordio di Rossati) e il già quotato Silvano Tranquilli; nel cast ci sono anche Renato Pinciroli e Anthony Fontane, il 'terzo incomodo' della storia, che secondo fonti non accreditate in rete risulta essere uno pseudonimo dietro cui si cela Tony Rossati, fratello del regista. A proposito di Rossati (Nello), questa è la sua seconda regia e anche la seconda sceneggiatura, ma si tratta del primo copione interamente realizzato da solo; la trama non è granchè originale - l'uso del flashback è oramai francamente risaputo - e le implicazioni riguardanti l'uso di droghe appaiono oggi persino bacchettone; fra i collaboratori tecnici a disposizione si segnalano Aristide Massaccesi alla fotografia e il buon operato di Gianfranco Plenizio, per la colonna sonora. 3/10.
Il marito è spesso fuori per lavoro e la moglie si consola con l'aitante vicino; una sera, però, l'uomo scopre la tresca nel peggiore dei modi: trovando il cadavere dell'amante in giardino.
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