Regia di Nello Rossati vedi scheda film
Paolina Bonaparte arriva a Roma, carica di aspettative. Sposa però l'uomo sbagliato, dando le colpe al fratello Napoleone, e decide di rifarsi cacciando uomini a più non posso.
Tutto si può dire di Nello Rossati, ma non che non abbia le idee chiare: dopo Bella di giorno moglie di notte (1971) e La gatta in calore (1972), il regista approda a questo Buona parte di Paolina, eroticomico in salsa storica incentrato sulla figura di Paolina Bonaparte, celebre sorella di Napoleone. Ovviamente per l'occasione la protagonista viene trasformata in un'insaziabile ninfomane nella sceneggiatura di Rossati e di Luigi Russo, che tenta qua e là di darsi un tono inserendo riferimenti storici e battute vagamente satiriche al retrogusto della Roma papalina tanto cara a Luigi Magni: ma qui non si va oltre al blando pretesto (per quanto godibile sia la scena dello stornello nel finale, per es.). Ci ritroviamo insomma catapultati in quel periodo di sdoganamento massimo del sesso sul grande schermo, al progressivo cedere delle maglie della censura nostrana, quando spuntavano dal nulla starlette come la presente Antonia Santilli, la cui carriera letteralmente esplose tra il 1972 e il 1974 per poi ritirarsi a vita privata (scelta di vita confermata da Marco Giusti nel suo più che attendibile Dizionario stracult della commedia sexy). La trama è inconsistente, costumi e scenografie sono raffazzonati, i dialoghi sono orgogliosamente cafoni, ma per lo meno il cast artistico propone ottime seconde linee: Ettore Manni, Fiorenzo Fiorentini, Marina Berti, Claudio Gora, Checco Durante, Piero Vida, Umberto Raho, Tiberio Murgia e Renato Pinciroli compaiono in parti più o meno importanti. Non servirebbe sottolinearlo, ma i nudi abbondano e sono per lo più gratuiti: ma questo era ciò che il pubblico voleva. Rossati andrà dritto per la sua strada licenziando subito di seguito La nipote (1974). 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta