Regia di Lina Wertmüller vedi scheda film
Torna la Wertmuller a tre anni di distanza da Francesco e Nunziata, prodotto di stampo televisivo, ed a cinque dall'ultima pellicola espressamente realizzata per il grande schermo, Ferdinando e Carolina. Scrive anche la sceneggiatura, insieme ad Elvio Porta (che già collaborò con la regista per Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti, del 1986) ed Umberto Marino (già regista, semisconosciuto, per conto proprio e scrittore per Rubini, Ponzi e altri meno noti). Ma l'unica nota di rilievo per questo Peperoni ripieni e pesci in faccia è quella relativa al tanto sbandierato - quanto sommesso e limitato, nei fatti concreti - ritorno di Sophia Loren davanti alla macchina da presa: null'altro da segnalare, ed è necessario aggiungere: purtroppo. La Wertmuller ha esaurito la sua proverbiale vena grottesco-satirica? Che siano segni di senilità o soltanto un'insopprimibile nostalgia delle vecchie farse stereotipate, regionaliste, fatte di personaggi-maschere di facile presa sul pubblico? Probabilmente nulla di tutto questo: il gusto melodrammatico e della caratterizzazione spiccia ricordano piuttosto gli standard (bassi) delle fiction televisive e perfino la recitazione di parecchi interpreti lascia a desiderare. Di F. Murray Abraham, che doppiato in napoletano risulta credibile come un elefante che squittisce, il minimo che si può dire è che qui risulta senz'altro sprecato; il quadretto complessivo offerto dal film è superato, del tutto privo di fantasia e pure malconcio, a metà fra una maldestra sceneggiata ed uno spot della mozzarella. 2/10.
Riunione di famiglia napoletana: moglie (Maria, gelosa e casalinga) e marito (Jeffrey) maturi, tre figli adulti con differenti problemi e la vecchia nonna, che festeggia l'onomastico con i peperoni ripieni della figlia Maria.
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