Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
E' una finta commedia, molto diversa ad es. da "Poveri ma belli". Questo direi di questo film. Le vicissitudini di questi ragazzoni desiderosi di divertirsi e di spassarsela, di amoreggiare con l'una e con l'altra, sono intrise di un senso di malinconia e caducità, come il tono e l'atmosfera del film. E' vero che la voce narrante parla con nostalgia di un periodo della vita spensierato e scapestrato, ma, oltre a essere finito per sempre, anche quegli stessi giorni sono caratterizzati da molte note negative: chi si innamora testardamente della persona sbagliata, chi lascia la fidanzata per seguire la carriera, chi sposa la persona che non ama per i suoi soldi, e poi molte assurde ripicche... Anche certi passatempi sono tutt'altro che innocenti divertimenti, come l'andare a prostitute ("Facciamo schifo" sentenzia un personaggio). Più che una vita spensierata e gioiosa, si ha la sensazione di una sterile euforia cercata per evitare di sentire i morsi della vita e della coscienza, per di più destinata comunque a finire.
La sceneggiatura (tra gli altri di Pasolini) e i dialoghi sono buoni, mettono bene a fuoco certi modi di comportarsi dei giovani di allora come di ora, e sono forse migliori della regia. Questa è comunque scorrevole e senza difetti evidenti. Si ha tuttavia l'impressione che Bolognini voglia comunicare tramite di essa quel senso di malinconia di cui già si parlava. Il timbro dà vagamente l'idea di uno sguardo un po' a distanza e velato.
In generale, il film mi sembra essere un rimpianto - autobiografico per sceneggiatori e regista - per una giovinezza che non c'è più, ma forse sbagliata già quand'era presente.
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