Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Il declino della gioventù e dei suoi sogni, in particolare quello dell'amore; il nostalgico ritrattino generazionale riesce a metà, forse anche per le troppe mani che si sono avvicendate in fase di soggetto e sceneggiatura: Festa Campanile, Franciosa, Bernari, Curreli, L. Martino e, scritti più in grande, il regista stesso e Pasolini. Ma di Pasoliniano c'è molto poco, a dirla tutta: e forse c'è poco di tutti, visto che il risultato - pur non mancando bei momenti nella pellicola - va un po' da tante parti, senza prendere mai una direzione precisa. Bolognini si sta comunque facendo e questa è la vera buona notizia; nel giro di un paio di anni arriveranno lavori come La notte brava, Il bell'Antonio, poi La viaccia e altri ancora, molto più solidi e definiti di questo quadretto d'insieme alla Vitelloni (con cui condivide la presenza di Interlenghi), ma eccessivamente dispersivo.
Un gruppetto di ragazzi, passata ormai da un po' la ventina, trascorre le proprie serate e nottate bighellonando, mentre durante le giornate i giovani cercano di conquistare quante più ragazze possibili. Uno di loro però ha messo la testa a posto e si sposa: se per lui sarà un drastico cambio di vita, anche per il gruppo le cose si faranno diverse. E piano piano si vedranno costretti a capitolare tutti quanti.
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