Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
Concordo con l'opinione di patinho91 ed evito di ripetere. Un grande film visto tanti anni fa e rivisto volentieri. Può sembrare a volte episodico e frammentario ma, considerata la struttura del film, ciò era probabilmente inevitabile. Uno dei migliori film sulla seconda guerra mondiale; anche l’impronta spiccatamente “americana” è comunque temperata da episodi come quello del razzismo (e nonnismo) durante l’addestramento nella caserma USA.
Da correggere (secondo me) la scheda di FilmTV. L’affermazione “c'è anche un terzo protagonista: un ebreo americano che riesce a superare la sua paura al momento della prova del fuoco” non ha ragion d’essere. L”ebreo americano” (impersonato da Montgomery Clift) non è sicuramente il “terzo protagonista” ma, casomai, il coprotagonista con Marlon Brando e non deve “superare la sua paura” perché, pur essendo timido, non manca sicuramente di coraggio, tanto da sfidare e battersi con i più forti della sua compagnia da cui ha subito un torto. Chi maschera la propria paura con il cinismo e l’indifferenza è, come rileva correttamente patinho91, il personaggio interpretato da Dean Martin.
Insieme a Brando, Clift e Martin, altri buoni interpreti sono Maximilian Schell, Hope Lange, Barbara Rush, May Britt e Lee Van Cleef, non ancora molto conosciuto (nonostante fosse già apparso in una trentina di film) e che negli anni successivi sarà messo da parte da Hollywood e ripescato nel ’65 da Sergio Leone, con i risultati che conosciamo.
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