Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
Un kolossalone, per durata e mezzi produttivi, con tutti i pregi e i difetti tipici del kolossal hollywoodiano. Il film è riuscito soprattutto nelle scene d'azione bellica, semplici ma molto efficaci e riuscite, mentre puzza irrimediabilmente di muffa nelle sequenze cosiddette intimiste. Naturalmente gli americani sono descritti come bravi ragazzi pieni di buone intenzioni, anche se un po' maneschi, a volte teste calde, qualcuno anche un po' vigliacco, ma sempre pronti a redimersi e a dare prove di coraggio (da giovane leone, appunto) al momento opportuno. E per fortuna non si era ancora agli anni del revisionismo sull'Olocausto: anzi, Dmytryk, un po' didascalicamente, ci fa elencare, in sottofinale, proprio da un ufficiale delle SS, dati e cifre dello sterminio (tanto che il buon tenente Marlon Brando se ne adonta parecchio). Dmytryk è bravo a dirigere l'enorme materia di questo filmone, anche se ormai, per le vicende che lo segnarono durante il periodo del maccartismo, non riesce più a dare ai suoi film un'impronta veramente personale.
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