Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
L'inizio lento fa pensare ad una tarda e stanca riproposizione di alcuni storici (ed ormai anche mitici) personaggi interpretati in gioventù da Diego Abatantuono. Lo schema sembra quello - e forse lo è - del recupero e della riproposizione di alcuni vecchi film ormai entrati nell'immaginario collettivo anche dei giovani ed oggi tristemente riprodotti, come La Mandrakata (per Febbre di cavallo), Il ritorno del Monnezza e L'allenatore nel pallone 2. Però, almeno due episodi su tre funzionano decentemente: il più debole, ed anche poco profetico, è quello sul tifoso interista, anche se i «diacoli» con Frassica sono assai riusciti. Per quanto riguarda gli altri due, l'episodio di Tirzan finisce in maniera fin troppo repentina e prevedibile, mentre il segmento più riuscito è indubbiamente quello del tifoso milanista Donato Cavallo, ras della fossa e profeta della «viuuulenza», nonché nemico giurato dell'ultrà interista Sandrino il mazzulatore. Se la scoperta di un figlio naturale ormai divenuto capo dei Boys nerazzurri è fin troppo prevedibile, sono abbastanza riusciti i duetti di Abatantuono con Anna Maria Barbera. Buono il cast di contorno.
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