Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Nel cinema vige una regola secondo cui i seguiti di successi non sempre sono all’altezza del primo, anche se tra i due sono trascorsi quasi venticinque anni, come nel caso di ECCEZZZIUNALE…VERAMENTE. Il primo infatti risale al 1982 scritto e diretto da Enrico e Carlo Vanzina con mattatore in tre ruoli diversi D.Abatantuono in versione “terrunciello”, la storia è quella di tre sfegatati tifosi di calcio: il milanista, l’interista e lo juventino. Il film è un po’ grossolano, ma comunque divertente grazie a un veramente “eccezzziunale” Abatantuono armato del suo famoso slang, l’episodio dell’interista poi batte ai punti gli altri due. Ora nel 2005, Abatantuono e i Vanzina, soprannominati “Vacanzina”, hanno pensato bene di girarne un seguito più o meno uguale con qualche variante e aggiunta. Questo ECCEZZZIUNALE…VERAMENTE-CAPITOLO SECONDO…ME è assolutamente inferiore al quasi cult del ’82, tante cose sono cambiate da allora…in peggio! Il calcio non sembra avere più il fascino di una volta, i troppi soldi e le pay-tv lo hanno rovinato e ridotto a marketing. Abatantuono che riveste i panni del “terrunciello” è patetico e non si è capito perché lo riproponga ancora dopo l’orrendo PAPARAZZI e l’insuccesso di TIFOSI entrambi diretti da Neri Parenti.
Donato, il tifoso milanista ha un figlio (interista) da A.M.Barbera, la Sconsy di ZELIG; Tirzan, il tifoso juventino dopo un incidente è entrato in coma e al risveglio scopre di aver sposato una moglie romanista, a sua volta risposata con un napoletano (il nuovo Peppino De Filippo, Carlo Buccirosso); Franco l’interista è impegnato in continui pellegrinaggi a Fatima e a Lourdes per eliminare la sfortuna della sua squadra (preghiere a quanto pare esaudite).
I Vanzina, al contrario del vino, con il passare degli anni peggiorano. Alcuni critici titolati li hanno addirittura sdoganati e rivalutati. Il presidente della MEDUSA Carlo Rossella li adora (SIC!), in verità a parte un paio di film da salvare il loro cinema è stupido e pretenzioso, sa di fiction o al massimo di prima serata su ITALIA UNO o CANALE 5 infarcita di spot pubblicitari; le sceneggiature vorrebbero fare critica di costume e analisi approfondita dell’italiano medio, ma sono solo superficiali e vacue, le regie di Carlo poi sono paratelevisive e senza guizzi. Tornando al discorso iniziale i seguiti vanno lasciati stare, vedasi anche FEBBRE DA CAVALLO del padre Steno, rifatto praticamente uguale per non danneggiarlo troppo dagli impavidi figli, ma quando si è senza idee si fa questo e altro.
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