Regia di Emimmo Salvi vedi scheda film
Emimmo Salvi non viene ricordato in nessuna storia del cinema italiano e certo non si può dire che questa omissione non avvenga a ragione; autore di una decina di regie alla metà degli anni Sessanta, Salvi ha bazzicato con scarsa arte principalmente i generi avventurosi, dal peplum allo spionaggio fino allo spaghetti western, filone a cui dedica i suoi ultimi quattro lavori. Il primo di questo poker è proprio Tre colpi di Winchester per Ringo, tratto da un soggetto di James Wilde con una sceneggiatura del regista insieme ad Ambrogio Molteni; l'intera realizzazione è piuttosto dozzinale, dalla fotografia di Mario Parapetti alle musiche di Armando Sciascia, sebbene qualche nome di un certo risalto nel cast artistico compaia: Gordon Mitchell, Mickey Hargitay, Ivano Staccioli (tutti con discreti trascorsi, specie nel film mitologico) e Milla - vero nome Camilla, italianissima - Sannoner, maggiormente nota invece come volto televisivo in alcune popolari sceneggiate. La tensione scarseggia, probabilmente anche per la poca consistenza della trama, ma la messa in scena è talvolta a un passo dal dilettantesco; il duello finale, d'obbligo, lascia parecchio a desiderare in questo senso. Mezzo voto in più però per gli splendidi, ultrakitsch, titoli di apertura. 2,5/10.
La vendetta del pistolero Ringo, diventato cieco durante uno scontro e tradito dall'amico Frank. A complicargli la vita, arriva inoltre il crudele Daniels.
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