La recensione su Arthur e il popolo dei Minimei

di supadany

6 stelle

VOTO : 6.

Besson è un pazzo squilibrato, punto.

Dopo tanti kolossal, tra thriller e fantascienza, ed una carriera di produttore con (poche) luci e (tante) ombre si è imbarcato in questo lavoro di animazione per ragazzi a sfondo avventuroso che si dovrebbe concludere con una trilogia (il secondo è già arrivato da noi a Natale senza lasciare traccia di se).

In se è un’operazione simpatica ed abbastanza riuscita, a partire dalla parte iniziale tradizionale, dove un ragazzino spigliato vuole salvare la casa della nonna (bello rivedere la Farrow) scoprendo il piccolo mondo dei Minimei dal quale vorrebbe tornare con il tesoro di diamanti necessario ed il nonno scomparso.

Il ragazzino è decisamente intraprendente ed alcune trovate piaceranno soprattutto ad un pubblico giovane, ma non giovanissimo.

Da un lato il ragazzino vuole recuperare il tesoro, dall’altro i Minimei hanno il problema di sopravvivere al cattivane di turno, Maltazard.

Le due cose non quagliano tantissimo e non danno vita ad una storia stimolante al 100% che risulta anche scontata nella sua evoluzione tutta focalizzata sui buoni sentimenti, con tanto di storiella amorosa.

Dal punto di vista dell’animazione non mi ha convinto del tutto e la storia è un po’ farraginosa, per quanto funzioni egregiamente dal punto di vista del senso dell’avventura, ci sono alcune sequenze piacevoli (il ballo sul disco con richiami a film di successo), ma che servono più che altro a riempire il minutaggio.

Rimangono dunque alcune scenette piacevoli e qualche battuta stupida ma che funziona, ma l’operazione nel complesso non riesce ad ottenere altro che una moderata simpatia.

Simpatico sì, ma in un mondo, quello dell’animazione, che va a mille nel genere, non è in grado di lasciare un’impronta determinante.

Divertente infine vedere il Luc Besson “minimeizzato” nei titoli di coda.

Sufficienza piena, ma niente di più.