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Angel-A

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Angel-A

di GARIBALDI1975
8 stelle

 

Gli angeli esistono. Ne ero già convinto, ma Luc BESSON con questo splendido film del 2005 ce lo riconferma egregiamente. Uomini e donne reali o angeli materializzati più o meno rivelati, gli 'ANGELI' sono tutti coloro che, in una qualche maniera, vengono da noi per confortarci quando siamo nel dolore. Coloro che ci aiutano a passare da momenti spiacevoli della nostra vita ad accettare noi stessi e capirci meglio. Quelli che ci aiutano ad avere una visione differente del nostro futuro. Tutti loro sono in qualche modo 'angeli', anche se non in senso letterale. Forse, questi incontri non sono solo una coincidenza, dopo tutto. Il film pone l'accetto su questo punto, che non mi sembra poi banale, anzi.

 

Sceneggiatore e regista, Luc Besson con questo film trasforma le angosce umane di ogni giorno in una storia d'amore e, sopratutto, di vita. E' stata una piacevole sorpresa dal regista francese, che è stato capace nella sua lunga carriera di creare film straordinari (come "Leon") e di cadere in baratri quali "Il Quinto Elemento" o "Giovanna D'Arco". Con questo film, il regista parigino riesce ad impressionare positivamente con una pellicola in bianco e nero, girato con un tocco moderno e con una storia che, tutt'altro che originale, sembra rievocare altri film come "Il Cielo Sopra Berlino" (1987, di Wim Wenders) o "La Vita è Meravigliosa" (1946, di Frank Capra).

 

Luc Besson ha dalla sua parte tre elementi principali accattivanti e li usa appieno:

 

- tutto il film è ambientato per le vie di Parigi, quasi sempre deserta, che viene fotografata alle primissime ore dell'alba o nel buio della notte (la fotografia è davvero eccellente in questo film);

 

- ha una attrice che ha una fisicità prorompente, riempie lo schermo ad ogni inquadratura, una stangona "da paura" / una super modella / un gigante che promana sensualità femminile ad ogni gesto. La modella/attrice/regista Rie Rasmussen. Una sventola al 100%.

 

- una storia di disperazione mista a sentimenti d'inadeguatezza semplice da raccontare. Una favola moderna, invero.

 

 

Tutto avviene tra le vie di Parigi, quando il giovane magrebino Andre (Jamel Debbouze) realizza che i suoi debiti nei confronti degli strozzini mettono la sua vita in serio pericolo. E 'mezzogiorno e ha fino a mezzanotte per rimborsare i prestiti, oppure dovrà subire le dolorose conseguenze, certamente irrimediabili. Disperatissimo, si dirige verso un ponte e si prepara a saltare nel fiume per farla finita, quando nota una 'stangona' di donna in piedi vicino a lui a fare lo stesso insano gesto. Prima di lui, lei si fa precipitare nella Senna e lui pure salta per soccorrere la donna. Il suo nome è Angela (Rie Rasmussen); visto che l'uomo gli ha fatto salva la vita, Angela decide di offrire la sua esistenza a quest'uomo. Lui accetta e i due insieme si imbarcano in un'avventura per capire meglio se stessi e alcune verità esistenziali.

 

All'inizio c'è stata qualche scena che mi ha contrariato, sopratutto legata al fatto che la bella AngelA sembrava avere atteggiamenti un pò femminilmente volgari, quasi tendenti ad un facile meretricio, ... non c'è una scena di nudità, ben intesi, ma sembrano esserci scene di sesso (che se per protagonista avessero un angelo sembrerebbero rievocare qualcosa di blasfemo). Quando la provocazione arriva all'apice, e sembra ormai certo di poter apostrofare la giovane stangona angelica come una comunissima 'baldracca' e lì che Besson con un colpo magistrale (non posso dire come) ma ci rassicurerà che tutte le scene di 'pseudo sesso' che noi (perversi) abbiamo immaginato erano in realtà tutt'altro.

 

 

Dopo poco tempo, Angela rivela ad Andre di essere un angelo e che è stata inviata per aiutarlo a ritrovare se stesso. Lui non ci crede, fino a che tutte le prove lo dimostrano. Lui, che è un eterno sottostimato, si stupisce che qualcuno si preoccupi realmente di lui. Grazie all'angelo riacquisterà fiducia in se stesso con epiloghi imprevedibili. In due dovranno combattere per trovare un modo per stare insieme. E' un film di formazione.

 

Anche questa favola moderna, è un film che ci aiuta a vivere meglio. E questo non è poco per il cinema dei nostri tempi.

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