Regia di Luc Besson vedi scheda film
Più che un film è un "divertissement" con morale finale oltre che una gran prova di fotografia in bianco e nero; ritengo che l'unico modo per non criticarlo aspramente, come hanno fatto molti, sia vederlo sotto questo aspetto. Una favoletta contemporanea con due personaggi molto ben delineati : lui un povero fallito , in completa confusione con sé stesso, ma con sentimenti sottto sotto genuini e puri, lei apparentemente grintosa e volitiva , di una bellezza prorompente e disinibita, e tutt'attorno il mondo delle notti parigine intriso di violenza e depravazione. Assistiamo alla progressiva mutazione di entrambi , una lenta catarsi che farà loro scoprire la loro vera essenza. Ed è proprio nel descrivere tale trasformazione che il film decolla , trasformando una vicenda già vista tante volte e magari anche banale, in un gioco di magistrale regia, fotografia e recitazione: la lunga scena dei due allo specchio , quando lei cerca di convincerlo ad esternare il suo vero "io" volutamente soffocato da sempre, è un prova d' attore eccezionale. In tempi in cui l'azione predomina su tutto vedere un film "parlato" è una gradita scoperta.
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