Regia di Mario Bonnard vedi scheda film
Un pescatore ha una relazione clandestina con la donna di un amico; si pente, la lascia e conosce una prostituta di cui si innamora. Nel frattempo ammalatosi, l’uomo fa voto di sposare la prostituta per toglierla dalla strada, se guarirà.
La trama è abbastanza pretestuosa, in effetti quanto più conta ne Il voto (Miracolo a Piedigrotta) sono le canzonette e l’intreccio sentimentale a lieto fine: tutto il resto sono dettagli da colmare a piacere. Dietro la macchina da presa c’è un esperto artigiano quale Mario Bonnard, classe 1889 e già autore di svariati melodrammi sulla stessa lunghezza d’onda di questo titolo; e il mestiere è ciò che tiene in piedi la baracca, contribuendo a confezionare una pellicola popolare all’ennesima potenza e destinata a incontrare nell’immediato i gusti di un pubblico dalle pretese modeste. Per i posteri Il voto rimane una visione innocua, ma allo stesso tempo insipida, apprezzabile quantomeno per le svariate sequenze canore; sceneggiatura dello stesso regista, che parte da una commedia di Alfredo Cognetti e Salvatore Di Giacomo. Nel cast spiccano i nomi di Doris Duranti, Giorgio De Lullo e Maria Grazia Francia, mentre in ruoli minori troviamo anche Tina Pica, Roberto Murolo, Enrico Glori e, così si vocifera anche se sui nutriti titoli di testa non compaiono, Sophia Loren e Franco Franchi, presumibili comparse. Fotografia di Tonino Delli Colli, musiche originali di Giulio Bonnard, a conferma di quanto precedentemente si diceva sul mestiere. 2,5/10.
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