Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Mentre il Marchese De Sade è in carcere, la moglie lo attende con pazienza e fedeltà, difendendone l’onore davanti a tutti.
Madame De Sade è l’opera più nota del drammaturgo giapponese Yukio Mishima; rappresentata per la prima volta nel 1965, ventisette anni più tardi viene portata sulle assi del Royal Dramatic Theatre di Stoccolma nella prima europea diretta da Ingmar Bergman. Per quest’ultimo rappresenta un’occasione imperdibile per circondarsi di attrici femminili, notoriamente le sue preferite (non solo dal punto di vista professionale, qualcuno potrebbe eccepire, ma non era questo il punto, qui): sono infatti sei i personaggi che prendono parte alla rappresentazione e sono sei donne: Stina Ekblad, Anita Bjork, Margaretha Bystrom, Helena Brodin, Marie Richardson e Agneta Ekmanner sono le attrici scelte dal regista svedese. In questo lavoro destinato alla trasmissione televisiva la messa in scena è naturalmente molto aderente a quella teatrale; i movimenti di macchina però sono piuttosto frequenti e Bergman fa tutto il possibile per conferire ritmo e dinamicità agli oltre cento minuti di durata dei tre atti dell’opera. I vivaci costumi risaltano nelle luci alte e potenti utilizzate, ma nei titoli di coda non viene accreditato il direttore della fotografia. Pur avendo chiuso definitivamente con il cinema, per sua scelta, da esattamente un decennio (dopo Fanny & Alexander, 1982), negli anni Novanta il Maestro svedese era attivo su più fronti; l’anno successivo licenzierà per la tv nazionale una sua versione de Le baccanti di Euripide. 4,5/10.
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