Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Il nobile Arnolfo, non avendo nessuna stima delle donne, decide di adottare una bambina per educarla personalmente, senza farla mai uscire di casa e poterla sposare una volta diventata adulta. Quando la piccola Agnese è ormai una donna, però, Arnolfo viene a scoprire l’interesse verso di lei, ricambiato, da parte di Orazio, figlio di un amico di Arnolfo. Al quale non rimane che organizzare in tutta fretta le nozze.
La scuola delle mogli (ovverosia Hustruskolan, in svedese) è la prima regia firmata da Ingmar Bergman subito dopo aver deciso di lasciare definitivamente il cinema, nel 1982. Naturalmente si parla di un lavoro destinato alla televisione, il medium prediletto per le sue pellicole nell’ultimo quarto di secolo di attività del Maestro. La commedia di Moliere viene realizzata con grande rispetto verso il testo originale (nella traduzione di Lars Forssell) e senza alcun tipo di escamotage scenico: costumi, scenografie e recitazione sono assolutamente aderenti a quelli di una rappresentazione teatrale e le uniche libertà che Bergman si prende sono quelle relative a un uso frequente dei primi piani, pur muovendo pochissimo in generale la macchina da presa. Fra gli interpreti Allan Edwall, Lena Nyman, Bjorn Gustafson, Ulla Sjoblom e, nel ruolo di Orazio, compare anche il futuro divo internazionale Stellan Skarsgard. Un’ora e tre quarti di durata con tanto di rigida suddivisione in cinque atti, come nel testo di partenza, sottolineata da sovraimpressioni di sipari e didascalie. 4,5/10.
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