La recensione su Documentario su Fårö

di mm40

6 stelle

Documentario sull'isola di Fårö, dove Ingmar Bergman scelse di trascorrere la maggior parte della sua vita. L'indagine sulla situazione del luogo nel 1979 prende le mosse da quella analoga fatta dal regista nell'omonimo Fårödokument del 1969.

Secondo documentario che Bergman dedica alla sua seconda (e forse unica, vera) casa, cioè l'isola di Fårö, a dieci anni esatti di distanza dal primo. Le differenze fra i lavori sono essenzialmente un paio: innanzitutto la durata, poichè questo Fårödokument 1979 conta oltre mezzora in più di lunghezza, arrivando a un centinaio di minuti; nei contenuti, invece, se il primo film sembrava più improntato su criteri di indagine giornalistica, con numerose interviste dettagliate agli abitanti dell'isola (approccio microscopico, diciamo), qui il regista pare maggiormente interessato a fornire uno sguardo complessivo e in linea di massima antropologico, studiando da una prospettiva macroscopica la vita su Fårö. E' come se in dieci anni Bergman si fosse un po' distanziato dai suoi concittadini, come se si fosse sentito dapprima uno di loro e quindi, nel 1979, un osservatore esterno. In ogni caso non mancano nemmeno qui gli incontri ravvicinati con gli isolani, ritratti durante le loro giornate-tipo; in assoluto la scena che colpisce di più è senza dubbio quella dell'ammazzamento e dello sventramento del porco (in Fårödokument 1969 c'era qualcosa di simile a riguardo di una pecora: ma la sequenza durava molto meno ed era molto meno raccapricciante). Bergman punta il dito su e contro il turismo, fenomeno estivo capace di portare grandi disagi, ma anche ingenti somme di denaro all'isola, che sta continuando a spopolarsi e non sembra - a parere del regista in primis - costituire argomento di alcun interesse per il governo svedese. Bella l'idea di raccontare, un decennio dopo, le vite dei ragazzini intervistati nel documentario del 1969: quasi tutti se ne sono andati da Fårö. E spiace sentir chiudere il film dalla voce dello stesso Bergman che si ripromette di tornare a girare un Fårödokument 1989 ("se ci saremo ancora", naturalmente): il Maestro ci sarà e sarà in perfetta salute, ma il progetto purtroppo non si concretizzerà. 6/10.

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