Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
E' un drammone costellato di sciagure questo terzo film del giovane Ingmar Bergman. Purtroppo qui la profondità psicologica dei personaggi sembra piuttosto scarsa, almeno rispetto ai lavori contemporanei e futuri del Maestro svedese; la narrazione procede un po' lenta e le tematiche di fondo bergmaniane (la morte, la passione, l'incomprensione) si ritrovano qua e là, sia pure sviluppate in maniera abbastanza sbrigativa. Manca tanto Bergman per farne un buon film: dal pessimismo iperrealista alla questione religiosa/divina, in fondo in fondo rimane il dubbio che il regista fosse meno ispirato del solito, oppure semplicemente indaffarato in altre opere e qui, nella Terra del desiderio, abbia lavorato di fretta e senza particolare entusiasmo. Bocciatura inevitabile.
Il marinaio Johannes vede salire a bordo la bella Sally, che scopre ben presto essere l'amichetta del padre, capitano della nave, violento e prossimo alla cecità. Johannes si innamora di Sally e progetta la fuga con lei, ma il padre si frappone e, vedendosi sfuggire la ragazza, tenta il suicidio gettandosi da una finestra. Sopravvive, ma il terzetto si disperde. Sette anni dopo Johannes torna a riprendersi Sally; lei è turbata, ma in fondo sa di amarlo ancora.
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