Regia di Thomas Bezucha vedi scheda film
Il film natalizio è un genere. Come tutti i generi si presta a revisione, contaminazioni, riletture. Qui c’è tutto: l’inevitabile zucchero delle produzioni sotto l’albero, quella strana tendenza americana di mettere al centro della scena sessantenni ex hippy o contestatori rientrati nei ranghi della famiglia (qui composta da ben cinque figli), qualche elemento tenero (il fratello sordo e gay in attesa di figlio, la figlia incinta in attesa del marito), gli innesti di commedia romantica che non guasta mai perché gli americani le commedie romantiche le sanno fare (nella fattispecie i dubbi sentimentali del fratello in carriera, la commozione in agguato (la mamma sta male). Nella sua medietà, è un innocuo melodramma brillante senza infamia e senza lode che si lascia guardare tranquillamente. Le lacrimucce scendono grazie a quel mostro di bravura che si chiama Diane Keaton, il cui vuoto nel finale è tanto struggente quanto evidente. I sorrisi sarebbero affidati a Luke Wilson e alla sciapita Sarah Jessica Parker. Meno male che c’è pure Rachel McAdams. S’è capito, è uno di quei film per cui vanno matti gli attori. Carino l’omaggio a Judy Garland e a tutti quei film di Natale che ci propinano nelle feste, e almeno ci occupano le lunghe nottate con la casa piena di gente.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta