Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Molto interessante questa specie di documentario, come solo Pasolini sapeva fare. Sia le immagini che la sua voce narrante hanno un sapore autentico, sincero, fresco. Soprattutto il commento audio non è mai banale ma sempre interessante. La cinepresa, dal canto suo, cattura i luoghi della vita terrena di Gesù Cristo con verità, senza retorica e senza inutili pomposità. Il regista si lamenta giustamente che il paesaggio è brullo, secco e spellacchiato, ma qua mi sento di dire che ha scelto il periodo dell'anno meno indicato per vedere quei luoghi (fine giugno); inoltre non sappiamo se al tempo di Cristo il paesaggio fosse proprio così oppure un po' meno desertico. E' un documento da vedere specie per gli estimatori del "Vangelo secondo Matteo", a cui si riferiscono i sopralluoghi. In tutta la durata della pellicola è presente uno dei tormenti di Pasolini non solo in quell'episodio (e non aveva tutti i torti) generato da città e paesaggi naturali deturpati da costruzioni moderne che non legano assolutamente con ciò che le circonda. Infatti, il regista, scartata la vera Palestina, dovette approdare a Matera per girare il suo Vangelo, un luogo che infatti è rimasto praticamente identico da secoli. Solo Dio sa con esattezza cosa ci fosse nel cuore dell'ateo Pasolini, ma sorprendono alcuni passi del commento audio in quanto rappresentano improvvisi squarci di vera fede, una fede diretta e semplice come quella dei bambini, quella che bisogna avere per entrare in Paradiso. Non escludo che l'artista, dopo tanta inquietudine, possa ora trovarcisi (o sia lì lì per entrarci).
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