Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Pasolini si reca in Terra Santa per studiare i luoghi della predicazione e della passione di Gesù, in vista della realizzazione del film "Il Vangelo secondo Matteo". E probabilmente è prevenuto sul fatto che quei posti possano costituire le locations del film da fare. Ed infatti, nonostante le parole del sacerdote che l'accompagna (secondo il quale sarebbe necessario girare nelle terre calpestate dal Cristo e dai suoi discepoli), Pasolini si confessa deluso, visivamente e poeticamente, dallo stato attuale della Palestina, divisa tra il nuovo e moderno Israele e la Giordania, nonché dai volti incontrati, alcuni - secondo lui - palesemente precristiani, altri troppo moderni per essere utilizzati nel film. Seppure interessante, questa sorta di documento di viaggio sconta la scarsa voglia del regista di farne un film a sé, senza contare la delusione per il risultato concreto del viaggio. Dal commento pasoliniano aggiunto a posteriori e all'impronta si percepisce questo stato d'animo di svogliatezza. Per fortuna, "Il Vangelo secondo Matteo", girato nel meridione d'Italia (per tanti versi simile alla Palestina dei tempi cristiani, almeno secondo Pasolini) sarà tutta un'altra storia.
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