Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Un uomo e una donna, che stanno insieme da otto anni e hanno avuto una bambina senza mai essersi sposati, decidono improvvisamente di diventare una coppia aperta per rivitalizzare il loro rapporto: lui ha una serie di avventure, lei si fa un amante fisso. Che le cose andranno diversamente dalle aspettative lo si capisce quasi subito, e infatti alla fine arriva la meritata nemesi. Il soggetto andava bene per Tinto Brass, o al massimo per un porno, ma Chabrol tenta di trasformarlo nella consueta vivisezione di un interno borghese. Il problema sono due protagonisti insopportabili: un libertino pateticamente vanesio e una ninfomane repressa, che il regista non fa nulla per rendere meno antipatici. Oltretutto gli interpreti erano marito e moglie anche nella vita, e il film è “semiautobiografico in modo spudorato” (Morandini): in tal caso era meglio girare un home video, consegnarlo ai diretti interessati per il loro divertimento e non coinvolgere gli incolpevoli spettatori.
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