Regia di Mark Dornford-May vedi scheda film
Il tocco “classicheggiante” e rigore formale di un Franco Zeffirelli, lo spirito ardimentoso di un Baz Luhram e la pulizia di immagini di un Rob Marshall: elementi variamente combinati – e forse anche non molto ben assortiti- che come risultato producono “U-CARMEN eKHAYELITSHA” dell’esordiente Mark Dornford-May. Rivisitazione ed adattamento dell’opera lirica omonima di Bizet, la Carmen “nera” dei ghetti di Khayelitsha è un’insolita variazione sul tema che se all’inizio incuriosisce per novità d’interpreti e lingua ed azzeccata commistione tra “scena” lirica e sfondi di una città in brulicante agitazione, con il procedere del racconto abbassa il livello d’inventiva e di sperimentazione limitandosi a seguire stancamente l’epilogo di una tragedia a noi già nota. La storia passionale e vibrante di una donna magnetica che seduce, ama ed infine distrugge il suo amante e se stessa se grazie ad interpreti sinceri e “bucaschermo” si lascia seguire con disincantato piacere (il cast è composto da 40 attori e cantanti sudafricani di incredibile talento facenti parte della compagnia teatrale lirica Dimpho Di Kopane), cinematograficamente il debuttante Mark Dornford-May ha come timore di volare alto (e peraltro i temi universali ed assoluti dell’opera lo richiedevano spassionatamente!)impantanandosi alla lunga in un mero esercizio illustrativo che poco coinvolge ed appassiona. Risultando alla fine vincente la sola idea di adattare questa potente e drammatica storia d’amore alla cultura ed al linguaggio del popolo sudafricano che con la loro naturale energia e spontaneità rendono universale le emozioni ed i sentimenti dell’opera.
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