Regia di Ken Russell vedi scheda film
Russell si sposta, dopo il successo premiato con l'Oscar di Donne in Amore, si permette di dettare legge e fare un film personale, un genere di cui farà largo uso anche in avvenire, che come propulsore avrà il delirio delle immagini e del racconto, un cinema personalizzato che ha un concetto quasi esaltato della storia e delle immagini. I Diavoli fu la pietra dello scandalo che mise in crisi duramente il Festival di Venezia, dove fu chiesto le dimissioni di Gian Luigi Rondi e poco dopo fu chiesto le dimissioni del critico cinematografico de L'Avvenire (una testata oggi ritornata alla cronache!!), ma non solo questo, il film fu denunciato per vilipendio alla religione e ne fu richiesto il sequestro, naturalmente a tutto questo corrispose un grande successo di pubblico che pruriginosamente accorse alla visione. Ci furono delle appassionate disquisizioni culturali, fra i rappresentanti più noti del settore, uno dei quali fu Moravia, che approfondì il tema del potere da ambo le parti che se lo contendevano. Il sacerdote è un uomo che sfida le regole della chiesa, che ipocritamente le vive nel doppio senso morale, quando prende con determinazione la sua direzione tutto gli si rivolterà contro, in nome della morale cristiana, ma con la base di sconfiggere il potere che a tutti gli effetti questa personalità aveva. Quindi un personaggio moralmente discontinuo, che segue con evidenti contraddizioni il suo percorso, facendosene carico ed ammettendolo quando un sentimento vero prenderà il sopravvento, non riuscendo a capire che il potere aspetta questo momento di debolezza per distruggerlo. Russell vuole tirare fuori questo personalizzando il dramma di Huxley, ma diciamo pure che in diversi rivoli è succube della cultura modaiola degli hippies del momento e la drammaticità è legata troppo spesso ad imperanti primissimi piani, con volute scene di cattivo gusto come l'esibizione forzata di Vanessa Redgrave, ottima attrice, ma in un ruolo estremamente e volutamente disgustoso, tutto per dimostrare il fanatismo che Suor Giovanna doveva esprimere. Ci sono proprio in questo personaggio delle esagerate scorciatoie per portare alle tesi del regista che delimitano il percorso artistico che il film si era imposto e delle incongruenze di drammaturgia che oggi rimangono troppo scoperte e quindi meno incisive..
Una storia delirante che punta tutta sulla messa in scena
Il film che lo portò ad una scelta stilistica
Grande interprete che non ha mai guardato a spese
Davvero una bella interpretazione, peccato che quello che ha promesso in questo film lo dimenticò inispiegabilmente.
Subodolo come da ruolo
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