Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Brian De Palma, con questo film, si è "avviluppato" su se stesso, vittima di un manierismo esaperato ed inconcludente portato all'estremo; la riproposizione dei suoi "cavalli di battaglia" registici, infatti, sfocia quasi nell'autoplagio e nella reiterazione esasperata dei soliti temi visivi, questa volta purtroppo non sorretti da una sceneggiatura all'altezza (non bisogna mai fidarsi troppo dei soggetti di Ellroy). La storia noir appare solo un pretesto per una patinata messa in mostra di una classica "police story" nell'america anni 50, raccontando la storia di due pugili/poliziotti legati da una salda amicizia "virile", alle prese con una pletora di "dark ladies" (o presunte tali) e con i soliti dilemmi morali tipici di ogni film del genere. La messinscena regge, seppur con molte incongruenze e particolari inverosimili, per una buona metà del film, procedendo poi con il pilota automatico fino allo stanco finale. Si ricordano, alla fine, solo un paio di sequenze "alla De Palma" (il ritrovamento del cadavere di Elizabeth e la morte di Lee) ed un gruppo di interpreti sufficientemente in parte.
Confusa.
Autoindulgente.
Legnoso ma credibile
Fuori ruolo.
Eccessiva.
Sopra le righe.
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