Regia di Brian De Palma vedi scheda film
"Black Dahlia" conferma, una volta di più, che l'ispirazione artistica ha ormai definitivamente abbandonato Brian De Palma. Naturalmente il talento puramente tecnico resta ed anzi, se possibile, si è affinato. Con il suo stile virtuosistico e un po' antipatico, infatti, il regista mette in scena questa storia con le atmosfere tipiche del genere noir, inaugurato dal "Grande sonno" (1946) di Hawks, esploso negli anni Quaranta e via via riemerso nel corso degli anni (ad esempio con "Chinatown" del 1974 e "L. A. Confidential" del 1997). E proprio secondo i canoni del genere noir, ciò che conta nel film sono le atmosfere, mentre la trama è spesso complicata e ingarbugliata ai limiti dell'incomprensibilità. Insomma, secondo me "Black Dahlia" è un film poco riuscito, per di più interpretato da attori poco espressivi, compresa la tanto decantata Scarlett Johansson, che proprio non mi vuole piacere. Per chi si vuol divertire con un bel noir, molto meglio guardarsi "L. A. Confidential" di Curtis Hanson. (9 gennaio 2008)
Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, due ex pugili entrano nella polizia investigativa di Los Angeles, e sono chiamati a dipanare una serie di casi che ruotano attorno all'omicidio della giovane prostituta Elizabeth Short, conosciuta come "la Dalia Nera".
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