Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Assemblamento di italiche celebrità del cinema, "L'ingorgo" fu un film-apologo non particolarmente riuscito, anche per l'eccesso di materiale presentato, con l'incrociarsi di storie e persone bloccate in un incolonnamento allucinante, che dura giorni e notti. Comencini non lesina cattiveria in questo ritratto d'Italia allo sfascio, che ormai quasi trent'anni fa lasciava presagire certe deviazioni pericolose oggi riconoscibili: c'è l'imprenditore che mostra insofferenza per la situazione e lascia pesare il suo cinismo professionale, il personaggio celebre che approfitta dell'ospitalità di una famiglia che vive vicino al marasma per andare a letto con la padrona di casa, un idillio tra due giovani che conosce lo scempio dello stupro di lei ad opera di un gruppetto di delinquenti . Ambizioso nel deplorare certi vizi nostrani in fase crescente, "L'ingorgo" non ebbe il successo sperato, nonostante il foltissimo carnet di nomi illustri nel cast, è un film che merita di essere visto, anche se qua e là stanca, o lascia intuire che avrebbe potuto essere ben migliore.
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