Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Maria, cresciuta in un orfanotrofio, finge di essere una hostess per giustificare le proprie assenze con i due uomini fra i quali si divide, un aristocratico papalino e un dentista; poi però conosce un ragazzo... Commedia degli equivoci che si regge bene nella prima parte, grazie a una Catherine Spaak pimpante e allegramente amorale (esilarante la scena della confessione, con il prete che non sa che pesci pigliare). A metà interviene una svolta, che dovrebbe logicamente indirizzare la vicenda verso il terzo incomodo: invece ne nascono nuovi intrighi, ormai ripetitivi, solo per riportarsi alla situazione di partenza. Un film molto carino, che azzarda una satira del maschilismo e viene suggellato da un finale sbarazzino (“Però ti dovrai rassegnare a vedermi soltanto un giorno la settimana” “E gli altri giorni che fai?” “Come, che faccio? Volo!”); ma non verrà ricordato come il Jules e Jim nostrano. Curiosamente, Enrico Maria Salerno interpreterà un ruolo identico in Amori miei (1978) di Steno.
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