Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
VOTO 7,5 CRITICO Bel film di Comencini che oltre a sfruttare bene un cast di livello, porta i toni dalla commedia al dramma, passando per la critica sociale con un controllo eccellente. Questo grazie ad una sceneggiatura (Age/Scarpelli/Monicelli/Comencini) di qualità, che 'sguazza' nell'ambiguo dopo-guerra italiano fatto di povertà (i riferimenti all'immigrazione e all'inquinamento), indifferenza e sviluppo economico scriteriato senza un minimo di programmazione futura. Manfredi è il mattatore e da vita al classico personaggio chiave del genere, vigliacco e mascalzone ma edulcorato da una simpatica verve guascona. Le risate sono e devono essere amare, perché se le situazioni provocano il sorriso, gli scenari sono vicini alla desolazione disperata. Comencini di par suo ci mette anche una discreta mano nella messinscena, con delle inquadrature di sicuro impatto e un b/n ottimo sia negli interni carcerari che negli esterni assolati della campagna laziale. Notevoli i titoli iniziali.
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