Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Uno speculatore edilizio, in cerca di finanziamenti per costruire un villaggio turistico in Puglia, mette gli occhi prima su una spregiudicata nobildonna vedova e poi sulla bella figlia sedicenne, una ritardata mentale che viene tenuta sempre chiusa in casa: inscena così il rapimento della seconda, per comprometterla agli occhi della gente e poi offrire un matrimonio riparatore che riduca le pretese economiche della madre. Potrebbe essere considerato una non indegna propaggine della commedia italiana, con il suo concentrato di cinismo incarnato nel solito Proietti mattatore, e in effetti l’inizio promette bene. Però tutte le scene con la ragazza, lolita inconsapevole pur nella sua istintiva malizia, sono inquadrate con una morbosità che sconcerta e mette a disagio; e il finale, che vorrebbe mostrare il trionfo dell’amore disinteressato, è solo imbarazzante.
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