Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Commedia crudele sulla provincia e la sua vita statica, apatica e fondamentalmente intrisa di ipocrisia. Tutto ciò che pur minimamente destabilizza la quiete è accettato con piacere (pure quando si tratta di palese adulterio e condivisione dello stesso uomo fra sorelle), anche se ovviamente va tenuto quanto più segreto possibile. E i 'benpensanti' vanno sviati o messi a tacere. Tognazzi bravissimo in un ruolo che gli si addice, Lattuada attento ai dettagli ed alle sfumature di un lavoro non facile sia per i contenuti che per la scarsa azione. Ne risulta invece un film compatto, ben girato e con un finale provvisto di morale beffarda ed ironica, in cui il 'conquistatore' viene punito dal destino, ma rimane dominatore indiscusso sul suo regno-harem casalingo.
Impiegato ministeriale quarantenne decide di prendere moglie. Sceglie così una delle tre sorelle Tettamanzi, orfane da poco e con una discreta dote; piano piano si insinua anche nei letti delle altre e non rinuncia nemmeno ad entrare in quello della cameriera. A quel punto però sopraggiunge un ictus a fermarlo. Ma tutte le donne, sempre più unite, si prendono cura di lui.
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