Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Tratto da un romanzo di Guido Piovene, Lattuada con i suoi sceneggiatori,dove è presente anche Patroni Griffi, sposta la storia più dal lato melodramma dark. Sappiamo che il regista è uno specialista del melò, ma qui si intromette in un mondo al limite, per una società ancora non pronta, come quella italiana legata alla religione in maniera malata. Il film è abbastanza raro, anche proprio per la sua distribuzione che non fu eccellente, per ragioni di censura, l'ho visto in versione francese, dato che era una coproduzione italo francese; fa un po' effetto sentire le voci diverse di Girotti e la Brignone, completamente diverse; a parte questo la storia perde un po' i connotati del problema sociale e familiare, puntando di più sull'intrigo familiare. Ottima la fotografia e la scelta delle locations, cast discreto anche se nel ruolo principale non si trova la personalità giusta.
Si poteva indagare ancora di più sia dal lato sociale che familiare, ma nell'insieme il film resta più che interessante
Un mago della sensualità e del melò, in senso giusto del termine, e qui sa muoversi bene, come spesso ha fatto
Allora definita la venere tascabile, ha poche carte da giocare come attrice e con un altro nome si poteva fare di più, ha solo il suo sguardo fisso e poco espressivo
Una voce quasi nasale, fa il suo personaggio con poco impegno
Ottima presenza in Don Paolo
Attrice perfetta inq uesto ruolo della made superiora
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