Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film
ANTICIPAZIONE DEL FINALE - Bellino, ma secondo me inferiore ad altri film del regista. Come difetti credo ci siano alcuni passi troppo statici o prolungati, come la sequenza del giovane solo a casa, o tutta la parte finale nell'auditorium deserto.
A parte questo, il film è un interessante ritratto del Giappone subito dopo la II Guerra Mondiale, tra povertà diffusa, profittatori, inflazione, e la difficoltà di rimboccarsi le maniche e ripartire da zero. Queste difficoltà sono incarnate da lui, un giovane reduce che si accinge a sposarsi e a iniziare una lunga e faticosa opera, volta crearsi il suo posticino nel mondo assieme alla futura moglie. L'immane fatica che costerà loro e il vedere tanti imbroglioni che si fanno strada a forza di speculazioni e truffe lo scoraggiano molto, e quasi non trova la forza neppure di cominciare. Parimenti, è grande la tentazione di passare dalla parte del crimine. Per fortuna c'è il bel personaggio della fidanzata, che si fa in quattro per incoraggiarlo e per infondergli la fiducia nel futuro. Il sorriso e la tenacia di lei, che si deve subire anche alcune sue intemperanze, riescono infine a far breccia in quel cuore scoraggiato. Il titolo suona da una parte ironico e dall'altra in tema: ironico perché quella domenica trascorsa assieme non è certo una giornata di svaghi e di gioie, ma di umiliazioni e tensioni tra di loro; dall'altra no, perché la coppia trova, tra mille difficoltà, la forza di ricominciare. E il miracolo economico del Giappone negli anni successivi testimonia che molti seppero fare come i protagonisti del film.
Tra opere come questa e la degenerazione verso la violenza e la disperazione del cinema giapponese degli anni successivi c'è veramente di mezzo il mare.
PS: Kurosawa doveva essere affascinato dai piedini nelle scarpe rotte della fidanzata, che inquadra esplicitamente e a più riprese nel corso del film.
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