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Non rimpiango la mia giovinezza

Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non rimpiango la mia giovinezza

di Baliverna
8 stelle

ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA - E' un ritratto politico-sociale-umano del Giappone dagli anni '30 fino a dopo la II Guerra Mondiale. Kurosawa interseca il piano sociale e il piano dei singoli con le tensioni che percorsero il suo paese in quei difficili anni, specie l'opposizione alla politica del governo e all'interventismo di quest'ultimo. La storia del difficile amore della protagonista per un attivista politico s'interseca cioè con le attività politiche di lui, prima duramente avversate dal governo e dalla maggioranza della popolazione, poi esaltate post-mortem a guerra finita. Non è ben chiaro se sia comunista; cio che è palese, invece, è che l'uomo è contrario alla politica bellicosa del Giappone e alle idee di esaltazione nazionalistica che lo Stato propaganda tra la popolazione.
Quanto al senso del film e al messaggio che Kurosawa voleva conferirgli sono un po' incerto. Da una parte, infatti, la pellicola è la storia di un'ossessione amorosa, dall'altra è probabilmente una lancia spezzata per tutti gli oppositori politici ante-guerra, contrari all'intervento bellico. La ragazza è più che innamorata dell'attivista politico, il quale diventa per lei un idolo e un'ossessione. Ciò che l'attira di lui, più che le sue idee politiche in concreto, è il suo idealismo e il suo crederci profondamente. Restia ad una vita normale e senza grandi imprese, forse anche un po' viziata, cerca in quell'uomo una vita entusiasmante e fuori dal normale. E' smaniosa di entrare nella sua vita, e di essere importante per lui. Egli, però, non è capace di ricambiarla a questi livelli: forse anche l'ama, ma è un po' distante e sfuggente, sempre preso com'è dal suo attivismo politico. Lei se ne rende conto e ci soffre, tuttavia il suo cuore è così preso da lui, che dopo la sua morte si attacca ai suoceri con la medesima passione. Insomma, è una vera ossessione.
Detto questo, pare comunque che il regista voglia riconoscere alla protagonista più di qualche ragione, perché, bene o male, si è attaccata a un uomo a cui la storia, infine, ha dato ragione. Discorso un po' sfumato, ma ravvisabile.
In generale, è un film riuscito e dalla forte tensione drammatica. E' corale e complesso, perché cerca di fornire un ritratto del Giappone in quei difficili anni, come il regista ha fatto in diversi altri film dello stesso periodo.

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