Regia di Ivan Sen vedi scheda film
roadmovie australiano degno di nota. non proprio un film che ti fa venir voglia di andare a visitare quelle terre di immensi terreni piatti e sconfinati cieli. due enormi silos e una tavola calda con una fermata d'autobus. due ragazze si fermano sotto la diroccata pensilina fino a quando una delle due confida all'altra di essere incinta. da uno dei due ragazzi con birra in mano giunge un fischio e l'amica col problema si avvia obbediente. lena progetta di raggiungere il padre che vive a sidney e lasciare quella parodia di buco invivibile. contemporaneamente vaughn un ragazzo aborigeno in casa correzionale medita la fuga per raggiungere la madre morente. ok già sentito e visto quante volte?... non si contano forse sulle dita delle mani e dei piedi, ma farne un elenco non m'interessa. interessante è il fatto che non sia stato tempo buttato via guardarsi questo film. fuggito vaughn s'incontra con lena sotto la pensilina di una tavola calda. da qui comincia un viaggio per lo più fatto a piedi, dove i silenzi la fan da padrone perchè puntualmente quando cercano un contatto sbagliano qualcosa e le rispostasse volano api disturbate nel loro lavorio. incontrano lavoratori che si recano nei campi di cotone a raggranellare qualche soldo, persone che intavolano un discorso per poi non avere il tempo di finirlo. battibecchi su rancori mai sopiti tra bianchi e negri dove monumenti naturali nei quali si son consumati massacri in nome di diritti di proprietà, si alternano a sobborghi di agglomerati di case dove vaughn trova solo una chiazza di sangue sul letto insieme a una bombolo dell'ossigeno. si è lasciato poco prima con lena, salita sul treno per raggiungere un padre che forse non la riconosce nemmeno più, sperando che non si sia arresa e non sia tornata in quel buco invivibile a fare la fine della sua amica o di sua madre. una buona alchimia tra regista giustamente arrabbiato contro una popolazione che non ha forse saputo affrontare l'ostilità di una terra unica. buona resa degli attori che interagiscono ottimamente con un panorama che non fa da cornice e non ispira affatto meraviglia come dovrebbe. il tutto condito da un buon soundtrack
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