Regia di Kenneth Anger vedi scheda film
L'anti-poesia del cuoio, delle borchie e delle motociclette, che uccide l'anima melodica hollywoodiana degli anni sessanta e, a suon di teschi ed icone filonaziste, profana anche la laica sacralità delle battaglie libertarie e pacifiste di allora. La provocazione di Anger rifiuta perfino la nobile veste della dissacrazione artistica, scegliendo, al suo posto, lo spirito demenziale e pecoreccio della burla goliardica, di gusto vagamente dada. Contrariamente a tanti manifesti del cinema gay, l'omosessualità non si propone qui come una mascolinità estetica e scultorea, contrapposta alla virilità militaresca: è, invece, la volontà di essere uomini e basta, maschi tra altri maschi e niente più, senza nessuna (ma proprio nessuna) commistione con la femminilità. "Scorpio Rising" è un'opera la cui chiarezza d'intenti fa volutamente a calci e pugni con la fluidità e la compiutezza della forma, spaccando ogni illusione di benevolenza in un furioso raptus rock, a colpi di macchina da presa.
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