La recensione su Lilly - Quei sensi inquieti

di undying

6 stelle

Gerard Damiano, di nuovo alle prese con l'hard, gira un film sulla separazione di coppia. Per l'occasione mette nuovamente assieme prosaicità e poesia, romanticismo ed erotismo, desiderio e carnalità. Il tutto con una inconfondibile cifra stilistica che si esprime mediante una fotografia raffinata, associata all'ottima colonna sonora.

Dopo dieci anni di matrimonio Ben (Richard Bolla) decide di abbandonare la moglie Gina (Georgina Spelvin), uscendo per sempre dal tetto coniugale. Dopo un primo momento di crisi, favorita dai ricordi di un passato felice, Gina incontra un amante che gli permette di riscoprire il piacere di vivere, nonostante la non più giovane età.

Circolato in Italia anche come Giochi bagnati ma in versione completamente stravolta rispetto alla director's cut, per via di un diverso assemblaggio e inventati dialoghi che ne snaturano la sceneggiatura originale. Sembrerà strano parlare di sceneggiatura quando si tratta di un hard, ma se il regista risponde al nome di Gerard Damiano la perplessità è destinata a sparire. For richer for poorer (nel benessere come in miseria ovvero, alludendo alla frase di rito matrimoniale, "Nella buona e nella cattiva sorte"), visionato nella versione originale assume tutto un altro significato. Damiano sceglie attori attempati (la Spelvin e Richard Bolla, in quegli stessi anni presente anche nei cannibalici italiani), scrive dialoghi articolati e utilizza una colonna sonora di classe (addirittura la stupenda Sleepy shores di Johnny Pearson). Ancora una volta e al di là dei rapporti carnali -anche estremi come dimostra l'uso di un divaricatore vaginale- Damiano (con)fonde gli estremi: poesia in contrasto con materialità, amore contro sessualità, pulsioni etero avverse a quello lesbo. Ne esce un'opera dalla netta cifra stilistica (fotografia vivace e multicromatica, melodie romantiche, inserti onirici, momenti di vita quotidiana in un parco giochi) che trascende il genere per adulti, lasciando trasparire ancora una volta un significato più profondo, che surclassa i pur presenti ed espliciti amplessi. D'altronde, che non si sia di fronte ad un banale porno, lo si può facilmente intuire anche dal raffinato titolo originale.