Regia di Gerard Damiano vedi scheda film
Quasi impossibile per i segaioli "a performance" da catena di montaggio di oggi e dei video "casalinghi" o meno internettiani, anche solo pensare il porno "artistico" comunque certamente autoriale di un Gerard Damiano, e con questo che è uno dei suoi titoli in assoluto migliori, più funerei, strettamente legato a ciò e nonostante tutto questo, perfetto, mostrandoci le fugaci, lontane affermazioni di vita fisica, della ormai anziana protagonista, Miss Aggie.
La quale affonda faticosamente in paesaggi innevati, poi una volta nel tepore di una baita rimembra la sua giovinezza e di quando ancora la gioventù le prometteva un futuro di piena e rotonda soddisfazione sessuo-affettiva.
Iniziano i flashback, la struttura del film è tutta così per i successivi 75', Aggie che conosce il bacio per la prima volta nell'innocenza della campagna e del ragazzo di vicinato, fino a conoscere davvero l'uccello ancora per la prima volta da un soldato con una uniforme rossa da giubbe canadesi, torniamo ad un'Aggie più matura, che si sditalina con una bambolina(vulve vere e arrossate dal troppo uso professionale per vaginiti varie o semplicemente ciclo mensile , tutte molto pelose e molto lontano da certa estetica gommosa, glabra e "visagizzata" della fica, del porno internettiano), per poi dopo spompinare(sempre molto lenti i pompini nel film, amorevoli e delicati, con una dedizione trasognata più da "sesso di coppia giovane e in primi giorni di passione" che da performance esagerate di DT con industriali e furiose ampie sborrate facciali, come standard di oggi)e fare veramente di tutto sia anale che di potta con un baffuto fattorino nella classica ambientazione campagnola del fienile
... il baffone altri non è che ovviamente l'eroico Harry Reems.
Ma questi flashbacks sono solo fantasie o davvero ricordi reali di una vita passata e quantomai lontana, nell'isolamento della vecchiaia, della protagonista?
Esperimento di porno dalla aura e storia all'insegna della tristezza e della malinconia, sull'onda del rimpianto, del bilancio alla fine delle stagioni vitali dell'esistenza.
Nonostante tutto questo spirito volutamente deprimente Damiano riesce da grande del mestiere quale era, a fartelo comunque diventare sicuramente ben duro grazie alla sua capacità di creare sempre situazioni visive e azioni sessuali a cui non avresti pensato, appunto quello che manca quasi del tutto nel porno industriale americano in video di adesso.
Le sequenze puramente hardcore sono sempre come detto super arrapanti, e le donne tutte delle gran fiche, integrate con maestria in un contesto che più distonico non si direbbe, di depressione e negazione.
Damiano non seguiva solo "le regole della sega", e spesso come qui cercava di imbastire nei suoi porno della cosìddetta"golden age", una proposta puramente pornografica seppure ammantata di "arte", ma al contempo inserendo in un contesto commerciale, esploitativo, e tracciato del genere, cosi ben delineato, delimitato, nel suo dover essere sfruttamento,ben altri e più importanti elementi.
Con grande consapevolezza di ciò che voleva fare, e conoscenza di quel che c'era da raggiungere per il risultato, come nel finale sfociante nell'horror schizofrenico e sanguinario, con buoni effetti visivi, tra l'altro.
John Nada
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta