Regia di Andrew Adamson vedi scheda film
Mentre Londra è presa d’assalto dai nazisti, quattro fratelli, Edmond, Susan, Peter e Lucy, trovano rifugio nella casa di campagna di un professore. Nell’armadio di una delle stanze si cela la porta che conduce in una sorta di twilight zone; per i ragazzi è l’accesso a Narnia, dove la dispotica Strega costringe tutti a vivere al freddo e al gelo e un messianico Leone ispirerà la riscossa. Già campione d’incassi in Usa, trasposizione di una saga letteraria da cento milioni di libri venduti, Le cronache di Narnia è un fantasy convenzionale che ci ha ricordato, per atmosfere, La storia infinita versione Wolfgang Petersen, solo con effetti speciali più all’avanguardia. A vederlo bisogna andarci ben disposti, e comunque pare che i ragazzini apprezzino parecchio ed è a loro che lo spettacolo è rivolto. Fanno sorridere le letture ideologiche, che vedrebbero nel Leone una sorta di emblema teo-con che predica guerre giuste e scontri di civiltà, quando invece le simbologie sono più elementari quindi innocue. E poi, è francamente difficile per chiunque, anche per gli spettatori più rigidi, non tifare almeno un po’ per la Strega, simile alla regina Ymica di Jeeg Robot d’acciaio, interpretata da Tilda Swinton con evidente partecipazione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta