Regia di Andrew Adamson vedi scheda film
Trasposizione cinematografica del primo libro (secondo l'ordine di pubblicazione e non della cronologia interna alle trame) de Le Cronache di Narnia, serie che consta di ben sette volumi, uscita dalla penna di C.S. Lewis. Il film può vantare come suo massimo pregio l'assoluta fedeltà alla fonte letteraria, evento assai raro se soltanto si pensa ai vari esempi degli ultimi anni.
Dunque tutta la magia e le splendide atmosfere della storia originale (oltre alle imperanti allegorie ed invadenti richiami cristologici, che a qualcuno potrebbero forse risultare fastidiosi) sono qui preservate e restituite intatte. La storia ha una propria caratteristica unicità ed è lodevole l'aver resistito alla tentazione di voler imitare a tutti i costi i canoni dei successi cinematografici che in quegli anni il genere fantasy riusciva a mietere al botteghino. Certo il tono generale è alquanto fiabesco e infantile, ma può questo essere ritenuto un grave difetto, quando era proprio il materiale di partenza ad essere stato ideato così? I veri (e credo unici) destinatari cui questo film si rivolge, infatti, sono e rimangono i bambini, quindi è logico che sia adatt(at)o al loro punto di vista.
Nel cast spiccano la piccola Georgie Henley (Lucy Pevensie), la glaciale Tilda Swinton (Jadis, la Strega Bianca) e il simpatico James McAvoy (Sig. Tumnus). Nota di assoluto demerito, invece, per il doppiaggio italiano del Leone Aslan, affidato a un Omar Sharif totalmente inascoltabile e fuori parte. Un vero peccato.
Buoni gli effetti speciali. E davvero belle ed evocative le musiche composte da Harry Gregson-Williams per la colonna sonora. Visione consigliata ai fanciulli e agli adulti capaci (o desiderosi) di ritornare all'ingenuità della loro giovinezza.
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