Regia di Isao Takahata vedi scheda film
Un prodotto di animazione estremamente drammatico. Racconta la storia di due giapponesi, una bambina ed un ragazzo, durante gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale. La storia iniza con la morte del giovane, a causa degli stenti, tra altri coetanei. Da qui la narrazione si sposta alcuni mesi indietro, quando, a causa di un bombardamento i due perdono la madre. Dopo essere per un certo tempo ospiti di una parente evidentemente scontenta della loro presenza, vanno a vivere presso alcune grotte artificiali. Nonostante gli sforzi che il ragazzo compie per prendersi cura della sorellina, essa muore a causa di denutrizione. La storia è molto semplice, e pur raccontando l'impatto della guerra sui civili, vittime non solo delle bombe e delle privazioni, ma anche della retorica militarista, si concentra sulle emozioni dei due sfortunati giovani; sulla loro voglia di vita, che si esprime in un godere dei rari momenti di felicità che la loro triste condizione lascia loro vivere, con la consapevolezza che, come le lucciole, vivaci presenze nell'intero racconto, avranno una breve durata. La semplicità dei disegni contrasta a volte con le forti immagini rappresentate, gli orrori della guerra senza lasciare nulla all'immaginazione; in altri momenti, sono il veicolo per emozionare positivamente lo spettatore. La serenità del mare, l'attraente mistero della notte illuminata dalle lucciole, il forte legame tra i due fratelli, portatori di una speranza distrutta sul nascere. Ci si chiede chi siano gli "sconfitti" di questa storia, se i protagonisti, o quell'umanità che con atti volontari o la propria indifferenza, abbia stroncato così presto le loro giovani vite.
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