Regia di Leonardo Pieraccioni vedi scheda film
Insulsa e patetica commediola 'alla Pieraccioni', dove tutti si vogliono bene e gli spettatori vengono rassicurati da una blanda salva di luoghi comuni sui sentimenti e sui rapporti. La cosa più piacevole sono gli interventi di Panariello, Ceccherini, Papaleo; Guccini preside è un'idea divertente, ma che dovrebbe essere stata abortita al primo provino del cantante davanti a una camera: semplicemente incapace. Ma non gliene si può fare certo una colpa. Casomai il biasimo va tutto verso il regista ed il suo braccio destro in sceneggiatura, ovvero quell'altra sciagurata firma di Giovanni Veronesi. Una storia banale e di una superficialità sconcertante, che dalla prima all'ultima scena guarda alla vita con un incauto ed ebete ottimismo, verso l'idiozia più totale del lieto fine.
Un professore di ginnastica, cui un'alunna continua a mandare incessantemente bigliettini con scritto ti amo in ogni lingua del mondo, divorzia dalla moglie e si mette con una psicologa per animali. Che, guarda caso, è proprio la madre della ragazzina.
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