Regia di Nanni Loy vedi scheda film
Un’improvvisata banda partigiana prepara un attentato a un ponte presso Roma, per bloccare il flusso di truppe verso il fronte di Cassino. Primo film dedicato da Nanni Loy alla Resistenza. A differenza del successivo Le quattro giornate di Napoli, che è una celebrazione della folla anonima, qui l’attenzione si concentra su un bel campionario di personaggi: eroi per scelta, come l’ex militare Renato Salvatori e l’ex prigioniero politico Romolo Valli, che non hanno mai avuto una normale vita familiare; eroi per caso, come lo studente universitario Nino Castelnuovo, il borsaro nero Tomas Milian e il ragioniere Leopoldo Trieste, che si fa uccidere per dimostrare di non essere il vigliacco che è. Un gruppo eterogeneo di persone che, in tempi diversi e con maggiore o minore consapevolezza, hanno detto no al fascismo: un attendibile spaccato sociale di un momento tragico della storia nazionale. Nel mezzo del film una prova da superare per lo studentello idealista, il suo primo vero contatto con la crudezza della guerra: l’uccisione dell’ex compagno di scuola Corrado Pani, non proprio un amico (anzi) ma comunque una persona conosciuta. C’è da lustrarsi gli occhi a guardare i titoli di testa, che danno l’idea della potenza di fuoco che poteva schierare il cinema italiano nell’anno di grazia 1961 anche per coprire i ruoli minori: Carla Gravina, Saro Urzì, Valeria Moriconi, Anna Maria Ferrero, Regina Bianchi (alla quale è affidato un toccante monologo in memoria del marito ucciso).
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Bellissimo, tra i migliori film di guerra mai realizzati in Italia. Grande cast di interpreti ed una tensione ed un impegno costanti. Nanni Loy, che dirigerà in seguito anche Le quattro giornate di Napoli (da te citato, anche questo molto bello), è stato un regista importante all'interno del nostro cinema, purtroppo sottovalutato ancora oggi. Ottima e puntuale la tua recensione, ciao!
Grazie a entrambi, e anche agli altri che hanno votato.
mi e' sempre piaciuto...da considerare.
Ho ritenuto, dopo averlo visto per la prima volta l'altro ieri. E poi rivistolo con attenzione poco fa, di dover aggiungere la quinta stella. In parte perché credo sia stato un film d'esordio ma soprattutto perché potrebbe benissimo essere stato girato oggi, nel senso che non ci trovo nulla di datato nella recitazione, nella sceneggiatura, nel senso dell'opera. Capolavoro o quasi insomma a mio parere.
Non è esattamente un esordio: a parte le co-regie, c'era stato Audace colpo dei soliti ignoti (1959). "Potrebbe benissimo essere stato girato oggi": d'accordo nel senso che, come dici tu, non è per nulla datato; però un film così, nel cinema italiano di oggi, sarebbe purtroppo impensabile. Grazie per il passaggio.
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