Regia di Nanni Loy vedi scheda film
Narrazione picaresca di un episodio resistenziale, per la prima regia completamente affidata a Nanni Loy. La trama si snoda lungo una direttrice seria (salvare la pelle dai nazisti, compiere una missione per la Resistenza), ma con modi satirici, se non propriamente comici, soprattutto riguardo alla maniera italiana di affrontare la nuova situazione bellica. Il tono, insomma, sta fra Rossellini e Monicelli e ricorda per qualche verso il Comencini di Tutti a casa, se fosse pensabile senza Sordi.
Lo spettacolo, in ogni caso, c'è, è di robusta struttura e dimostra fin dalla sua prima opera "solista" che Nanni Loy è un regista vero, cosa che sarà confermata dal film successivo, Le quattro giornate di Napoli.
Se il rischio di un film come Un giorno da leoni è quello di non riuscire a mettere bene a fuoco nessuno dei personaggi, la sua struttura - come quella del citato lavoro successivo - si dimostra congeniale alle corde artistiche del regista, quanto meno in questa fase della carriera: come pochi altri, Nanni Loy sa comporre affreschi pieni di personalità diverse, come i quattro protagonisti Salvatori, Castelnuovo, Milian e Trieste.
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