Regia di Nanni Loy vedi scheda film
danilo e michele sfuggono uno all'arruolamento e l'altro al treno che doveva trasferire la burocrazia al nord(chi non era sposato doveva andare in germania). danilo è uno studente, michele un'impiegato che lascia a roma una fidanzata. saliti su un treno che li deve portare o avvicinare alla linea gustav per unirsi alla lotta partigiana, conoscono gino un nero-borsista che si sta recando a barattare delle patate. fermati da un commando di tedeschi, riescono a fuggire insieme a rolando e a rifugiarsi in un paesino presso un anziano e la figlia che li nascondono abitualmente. qui vengono integrati in un gruppo armato che fa capo ad edoardo che deve far saltare il ponte quando vi passerà sopra un treno carico di nemici. quasi due ore per raccontare anche in maniera in alcuni casi malick-ianamente, l'avventura di uomini costretti a diventare soldati(clandestini) e assassini per salvare l'italia dai nazi-fascisti. loy è molto attento alla costruzione dei personaggi, e soprattutto alla trasformazione di ragazzi, più o meno giovani, che loro malgrado e contro-voglia diventano partigiani. gino è un burino che cerca di barcamenarsi per mantenere la famiglia rimasta orfana di padre. danilo uno studente che matura una coscienza di ribellione alla dittatura stanco di aver dover guardarsi da chiunque e michele un impiegatuccio che ha solamente paura di tutto e tutti ed è forse conscio di non potersi più permettere di essere così com'è. la clandestinità in montagna prima e la dispersione del gruppo in capitale dopo che edoardo è stato catturato e quindi ucciso dopo intuite e temute torture, riunisce tutti per il funerale a casa della vedova, ma è solo la fuga dall'arruolamento di gino e un'avventura al commissariato di michele, salvato in estremis dalla fidanzata ida(una meravigliosa ANNA MARIA FERRERO che adoro) grazie alle sue conoscenze tedesche, e alla paura che michele si è fatto mentre era lì-lì per denunciare tutto e tutti per aver salva la vita, che riunisce il gruppo e per portare a termine l'operazione anche in onore del caduto edoardo. diversi i momenti commoventi, come quando rolando vuole a tutti i costi scendere in paesi per assistere all'impiccagione punitiva, o al cospetto della vedova che ricorda il marito e non crede che le ultime parole siano state per lei e per i figli... "non voleva lavorare per i fascisti e preferiva finire in carcere.... ma vi sembra giusto quando uno ha due figli da mantenere?..." è la domanda che la vedova fa ai commilitoni del marito. ma è anche l'occasione per ricordare con il ruolo di michele, un attore straordiario come leopoldo trieste, quasi sempre mal utilizzato e troppo presto dimenticato. è lui che riscatterà una vita oppressa dalla forte miopia che userà molto spesso come scusa per non affrontare responsabilità, e per lavare quell'onta che lo stava infamando al commissarriato e che lo ha spaventato a morte, tra l'altro in una scena tesissima e molto ben girata e recitata, naturalmente. un film dedicato a uomini normali come tanti, che però in tanti hanno deciso di defilarsi per paura , che orlando denuncia in una forte requisitoria ad inizio film, che si sono fatti leoni per scacciare la barbarie dal paese. peccato che in italia si sia deliberatamente deciso di non affrontare il nostro passato più o meno recente, quando da raccontare ce ne sarebbe, magari anche episodi scomodi, che però non farebbero altro che mettere l'accento sull'assurdità della guerra e sul fatto che in quanto guerra e in quanto assurda, molte faide anche posteriori all'armistizio, prenderebbero un loro senso insito naturalmente alla natura propria della guerra. mi è piaciuto molto il finale. il ponte è caduto, l'operazione è riuscita. in una caserma, uno degli squadristi che hanno pestato gino sta addestrando le reclute e ascolta l'annuncio dell'attentato che però ne viene addossata la responsabilità/merito alle forze anglo-americane, escludendo propagandisticamente squadre partigiane. lo squadrista ascolta, conta fino a 4, ogni numero corrisponde ad un movimento, con la bocca conta e con la mente ascolta l'annuncio e magari nemmeno lui pensa al pestaggio del burinello, è preoccupato... 1,2,3,4 sovrapposizione della parola FINE.
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