Regia di Nanni Loy vedi scheda film
Un ottimo film visto solo ora in TV. L'Italia dell'8 settembre 1943, il disfacimento del paese, la guerra che dovrebbe essere finita e invece ci sono i tedeschi, i bombardamenti angloamericani, la guerra civile tra italiani. In questo scenario tragico è la storia di varie persone, di diversa estrazione che finiscono in questo tritacarne della storia ed ognuno ha una sua dignità. Il ragioniere statale fantozziano alla fine troverà il coraggio di un gesto estremo ed eroico, lo studente di buona famiglia rifiuta di nascondersi ed aspettare che passi, il popolano de Roma borsaronero per necessità, i contadini (la giovane Carla Gravina) tutti questi combatterranno contro i tedeschi e i repubblichini. Ogni personaggio vive il suo ruolo con grande dignità e sofferenza ed anche il giovane fascista ucciso viene visto con pietà dal regista come uno preso in cose più grandi di lui. Grandi attori, tutti ottimi e in particolare Renato Salvatori e tutti gli altri anche Tomas Milian prima che iniziasse la terribile saga del monnezza. Anche la scena di chiusura del film, con il capomanipolo fascista che fa gli esercizi alle reclute sembra essere visto con la pietà e la stanchezza di una vittima. Ottima regìa, anche migliore delle Quattro giornate di Napoli che indulgeva ad una napoletanità esibita e forse costruita, qui mi sembra tutto più sincero e vero.
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