Regia di Aki Kaurismäki vedi scheda film
Libera rivisitazione di Scene della vita di Bohème di Henri Murger, ambientato ai giorni nostri (con allusioni all’attualità, es. l’immigrazione clandestina) e senza la mediazione del melodramma rossiniano (che viene ostentatamente ignorato: anzi, una sera che si va all’opera, in programma c’è Le nozze di Figaro): tre amici artisti, lo scrittore Marcel Marx (!), il musicista Schaunard e il pittore Rodolfo, si affannano per sopravvivere nella società dei consumi; le loro donne, più per senso pratico che per cinismo, sono più sensibili alle lusinghe della vita borghese. Kaurismäki ritrova nel modello letterario il suo tema tipico della solidarietà fra poveracci, che campano grazie a comici espedienti e non perdono mai il loro aplomb. La comicità straniata e surreale lascia il posto, verso la fine, a toni più cupi: il film si conclude con la morte di Mimì, mentre il romanzo segue i personaggi (che del resto sono molto più giovani dei loro corrispondenti cinematografici) nella loro successiva affermazione pubblica. Jean-Pierre Léaud interpreta un industriale che per un’improvvisa passione diventa collezionista di quadri.
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