Regia di Dante Marraccini vedi scheda film
La disperatamente spensierata vita di un branco di giovani hippies capelloni in una comune isolata dal mondo.
Soggetto, sceneggiatura e regia di Dante Marraccini: ma chi era costui? Boh. Mai sentito prima, raramente sentito dopo (secondo il solitamente ben informato Imdb.com, il Nostro girerà solamente un'altra pellicola e oltre 20 anni più tardi: Un affare trasversale, del 1998), Marraccini è un debuttante non più giovanissimo - classe 1934 - con poche idee in testa, ma confuse (Ennio Flaiano, da Diario notturno - per essere precisi). Sembra quasi che il regista e sceneggiatore abbia voluto riempire lo spazio lasciato vuoto dalla trama traballante e dalla carenza narrativa con situazioni caotiche, personaggi mai debitamente definiti e soprattutto dialoghi vacui o semplicemente incomprensibili. Una parvenza di storia comincia ad abbozzarsi nella seconda parte del film, con un drastico cambio di ambientazione e con l'aggiunta di qualche personaggio; nella precedente metà si è assistito soltanto allo spettacolo apparentemente insensato di un gruppetto di giovani hippies che se la spassa come meglio crede. A dispetto del titolo del lavoro e degli argomenti tirati in ballo, comunque, La sensualità è... un attimo di vita non ostenta più di tanto nudi o situazioni pruriginose, riservando a tale facile espediente soltanto la sequenza di apertura, con Gianni Dei e Margaret Lee così come mamma li ha fatti. Fra gli altri interpreti: Gabriele Tinti, Rita Calderoni, Orchidea De Santis e Guido Alberti. Anche sulla confezione approssimativa della pellicola si potrebbe discutere, ma considerando un probabile budget ridottissimo e le scarse competenze tecniche che si addicono a un esordiente dietro la macchina da presa, meglio non infierire. 2/10.
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