Regia di Shinya Tsukamoto vedi scheda film
Quando si assiste ad un film di Tsukamoto, si sa che non ci sarà nulla di banale nè nella storia nè nella regia, ed infatti anche in quest'opera è così.
trovo che ormai il "tuttologo" regista nipponico abbia raggiunto una maturità artistica, che già si era completata con "snake of June".
Anche qui in "Vital", l'intreccio si presenta particolare, mischiando realtà e sogno/ricordi/immaginazione. La macchina da presa è spesso frenetica, psicotica, anche se in alcune circostanze si fa volutamente dolce ed immobile. la fotografia poi cambia di tonalità ed intensità a seconda delle circostanze e si fa apprezzare (che "novita"!).
La carne, con le sue cicatrici e lacerazioni, anche in Vital assume un ruolo primario.....un marchio ormai di fabbrica in quel di Tsukamoto.
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